Consigli per il sonno del bebè
Consigli per il sonno del bebè
Pensi mai che il tuo bebè sia l’unico al mondo che non sappia come addormentarsi? Ti sei chiesta: “Cosa sto facendo di sbagliato?”, “Cos’altro posso provare?”, e soprattutto, “Quando posso andare a dormire io?”
Se ti sei posta anche tu queste domande, sappi che non sei l’unica. Spesso i bambini trasformano la fase di addormentamento in un processo interminabile, causando lo sfinimento e molti dubbi dei genitori. Sebbene sembri molto semplice, in realtà riuscire a far addormentare il bebè per un periodo duraturo, può sottrarti molto tempo. Non pensare che sia colpa tua se il bebè resterà sveglio per ore e ore o se non voglia addormentarsi. In realtà non puoi fare molto per determinare quando e come si voglia addormentare, risultando quindi non sempre sotto il tuo diretto controllo. I bebè hanno le loro abitudini e ritmi comportamentali che, nel bene e nel male, includono anche il sonno.
Oltre a quello che stai già facendo, prova questi consigli:
Per il primo mese i bebè tendono ad avere routine prevedibili in termini di allattamento e sonno. Spesso si addormentano facilmente, anche durante gli allattamenti o mentre vengono coccolati. Non perderti il piacere di questi primi giorni e considera i tempi di sonno del bebè come se fossero una tua opportunità di sonno e di ripresa dal parto.
I bebè più piccoli possono svegliarsi da soli a causa di uno spavento e hanno bisogno di essere avvolti per sentirsi sicuri e protetti. Prova ad avvolgerlo con una fascia di mussola o di cotone leggero. Lo aiuterà a contenere il riflesso allo spavento e lo terrà supino durante il sonno.
A partire dalla sesta fino alla decima settimana i bebè restano spesso più svegli, mostrando difficoltà nell’addormentarsi. Il tuo bebè potrà avere qualche episodio di pianto al giorno e forse dovrai essere più attiva nel consolarlo rispetto all’inizio, appena nato.
Un bagnetto caldo e poi un massaggio al pancino in senso orario spesso aiuta ad addormentare il bebè e a farlo sentire più rilassato. Una salvietta calda ed inumidita sulla pancia durante il bagnetto aiuta il bebè a non sentirsi così esposto e vulnerabile.
Se il bebè sembra avere mal di pancia, cerca di muovergli le gambe facendogli fare la bicicletta, portandogli delicatamente le ginocchia al petto. Questi movimenti spesso lo aiutano a “fare aria” o la cacca. Parla col bebè mentre gli fai fare queste attività, cercando di riassicurarlo.
Cerca di individuare i segni della stanchezza del bebè, perché ti faranno capire quando vorrà andare a dormire. I classici segnali sono sbadigliare, fare delle smorfie e toccarsi il viso, singhiozzare e non voler giocare.
I bebè che sono stanchi, allattati e che hanno sonno, anche se sono ancora svegli quando vengono messi nella culla, di solito dormono per periodi più lunghi. I bebè che vengono cullati per essere addormentati e che poi vengono messi nella culla, spesso si svegliano dopo 20 minuti, quando entrano in una fase di sonno più leggero.
Sin dalla nascita cerca di mettere il bebè nella culla per farlo addormentare. Se impara che quello è il luogo in cui addormentarsi e in cui risvegliarsi, non si creerà confusione per nessuno.
Cerca di non allattare il bebè per farlo addormentare. Se associa l’allattamento con l’addormentamento, potrà pensare di averne sempre bisogno per addormentarsi. I bebè assonnati sono più difficili da allattare rispetto a quando sono svegli ed è facile portarli in un ciclo “pappa - nanna”.
Il posto più sicuro in cui possa dormire il bebè è nel suo lettino, di fianco al tuo letto, per i primi 12 mesi di vita.
Molti genitori seguono sequenze di ritmi protettivi, quando fanno addormentare i bebè. Ovvero ninnananne, baci al bebè in un certo modo specifico, oppure anche una determinata modalità con cui fare le cose. Queste piccole abitudini ci rendono unici e creano schemi preliminari di comportamenti famigliari.
A molti bebè piace avere il ciuccio in bocca quando si addormentano. A meno che il ciuccio costituisca poi un problema, o che il bebè si svegli molte volte perché gli è caduto dalla bocca, si tratta di un’abitudine innocua.
Le fasce o i marsupi sono un modo valido per tenere vicini ai genitori i bebè non addormentati, mentre possono avere braccia e mani libere. Fai attenzione che il bebè sia ben avvolto e che la fascia sia fissata correttamente al fine di evitare eventuali incidenti.
I bebè che fanno resistenza ad addormentarsi nel loro lettino spesso amano essere spinti nella carrozzina oppure stare nelle sdraiette. Movimenti ripetitivi e fluidi aiuteranno a calmare i bebè più vivaci. Ci saranno delle volte in cui l’unica opzione sarà cullare il bebè fino a farlo addormentare, proprio per il bene di tutti. Anche questo può andare bene ogni tanto. Non pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato o di doverti preparare per un futuro prossimo complicato.
I bebè irrequieti e che piangono hanno spesso bisogno dei loro genitori per riuscire a calmarsi. I bebè più piccoli non riescono a gestire le loro emozioni senza un aiuto e devono sentirsi sicuri e protetti, prima di essere in grado di addormentarsi.
Ai bebè piace essere cullati quando stanno per andare a dormire e il posto migliore è proprio in braccio ai genitori. Tuttavia, se imparano ad addormentarsi solo con il movimento, si sveglieranno facilmente quando vengono messi in un lettino.