Tappe di sviluppo

Stimolare il neonato

Stimolare il neonato

“Penso di essere un po’ sciocca,” ha detto imbarazzata la mamma di una neonata di 6 settimane. “Lo so che non capisce una parola di quello che dico, ma non riesco a fare a meno di parlarle.” È vero che i neonati non capiscono una parola, ma questo non significa che parlare con loro sia sciocco. Ancora prima che un bambino capisca cosa stai dicendo, è affascinato dal suono della tua voce. Ecco 3 modi semplici per gettare le basi per lo sviluppo di buone capacità di comunicazione:

Tre modi semplici per coinvolgere il tuo piccolino

1. Vai e parlagli!

Parlandogli il neonato impara cos’è importante nella comunicazione sociale. Gli mostra cosa conta, più delle parole è importante il messaggio: Ti voglio bene. Sei importante per me.

Gli studi mostrano che i neonati sono più sensibili al tono di voce alto, forse perché il bambino ha sentito la voce della madre per mesi quando era ancora in utero. Ad ogni modo, parlare con il tuo bambino lo aiuterà a imparare ad associare la voce al tuo viso. Ed è inoltre la base per il successivo sviluppo del linguaggio.

Quindi, vai avanti. Racconta al tuo bambino del tempo, dei libri che stai leggendo, di cosa mangi a pranzo, dei nomi dei giocattoli...qualsiasi cosa. Stai gettando le basi per delle buone capacità di comunicazione. E non è mai troppo presto per iniziare!

2. Ascolta e rispondi

A due mesi, un neonato inizia fare dei versi. Non è ancora il tubare e il balbettio che verranno più avanti, ma non è neanche solo l’urlo. Il bambino può fare “ah” o “eh” oppure fare rumori con la lingua. Per quanto primitivi, sono il primo passo verso il linguaggio. Gli adulti possono rispondere imitando quei piccoli rumori. Qualche volta, il neonato ripete il suono e prima che tu ne accorga ti troverai nel mezzo di un rudimento di “conversazione”! È un gioco affascinante per il tuo bambino, che gli dà stimolo per le conversazioni future.

Quando i bambini sono troppo stanchi o affamati o troppo irrequieti per continuare a socializzare, lo “dicono” piangendo o sforzandosi, emettendo suoni incomprensibili per farsi sentire. Sii sensibile a questi segnali e imparerai a conoscere lo stile personale del tuo bambino.

3. Ogni momento è quello giusto

Se credi di dovere conservare il momento della chiacchiera per le “occasioni speciali”, potresti perdere tanti momenti per comunicare con il tuo bambino. Il momento migliore per chiacchierare è quando il bambino è sveglio e vigile e questo di solito accade durante il bagnetto, il cambio e quando lo vesti. Non si tratta semplicemente di cose da sbrigare, sono ottime occasioni per socializzare.

Se il bambino sta lì e ti guarda, puoi parlargli dolcemente, fargli un lieve solletico sul pancino oppure sporgerti e fare i suoi stessi versetti. Alcuni genitori tengono dei giocattoli colorati vicini, da fare vedere al bambino quando li cambino o li vestono.

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